Gli algoritmi governeranno il futuro? Ce lo potrà dire solo il tempo. Oggi, però, hanno un impatto significativo su diritti e libertà individuali e collettive. Pertanto, non è sufficiente che un algoritmo sia soltanto performante nel suo funzionamento, ma occorrono ulteriori garanzie.

Stefano Gazzella interviene sulle pagine della Rubrica Digital&Law di Key4Biz.it per analizzare gli attuali scenari dettati dagli algoritmi e prevederne gli sviluppi futuri, da dietro la lente del giurista.

Conoscere l’algoritmo 

Quali sono le componenti essenziali di un algoritmo nel momento in cui viene analizzato con le lenti di un giurista? La definizione delle funzioni e della strategia attuata tramite l’algoritmo non può né tantomeno deve consistere in una dichiarazione di principio, ma fare riferimento al contesto operativo richiedendo riscontri concreti già nelle modalità di selezione del dataset da impiegare.

No alle generalizzazioni

Da evitare assolutamente è l’eccessiva vaghezza e generalizzazione, con diluizione della finalità in mere dichiarazioni di intenti o argomenti che rivelano nient’altro che un’insufficiente attività di pianificazione.

Nelle ipotesi in cui l’algoritmo viene sostanzialmente imposto, come nella casistica del rapporto pubblico-privato o dei rapporti fra privati in cui sussiste un’asimmetria tale per cui si produce una compressione della contrattazione, è particolarmente rilevante una chiara e completa definizioni innanzitutto degli scopi che lo strumento dovrà assolvere, ivi incluse le modalità del suo funzionamento e le conseguenze prodotte.

 

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Stefano Gazzella

Stefano Gazzella

Privacy Officer e DPO, componente del D&L NET