Il grafologo forense è una delle professioni che ha attraversato un momento di decisiva evoluzione con l’avvento del digitale. La dott.ssa Graziella Galetta interviene sulle pagine della Rubrica “Bit Volant” di Filodiritto per fare il punto sull’aggiornamento di questa professione indissolubilmente legata all’evoluzione del documento informatico.
L’imputazione del documento passa infatti dagli strumenti informatici, la cui conoscenza risulta indispensabile per l’esperto chiamato a giocare un ruolo fondamentale quale ausilio per giudici e avvocati. Il grafologo deve perciò essere in grado di effettuare l’analisi delle firme elettroniche, trattare e conservare correttamente i dati biometrici, conoscere le norme base della protezione dei dati personali.
La scientificità della perizia grafica
Nel tempo diversi autori, spinti anche dal dibattito generatosi intorno alle relazioni intercorrenti tra conoscenza scientifica e decisione giudiziaria, hanno avvertito la necessità di conferire maggiore scientificità alla perizia grafica. Ciononostante, la grafologia, pur essendo una disciplina basata su una metodologia rigorosa, come le altre scienze forensi non mai è considerata una scienza esatta e ciò a causa di alcuni fattori come l’assenza di calcolo del tasso di errore conosciuto o potenziale, provocato dalle diverse variabili che intervengono.
Le competenze del grafologo
Ad oggi non va trascurato il fatto che oggi il grafologo possa trovarsi nella condizione di dover effettuare, su richiesta del giudice o di una parte, una consulenza su firme elettroniche, visto che le stesse sono diffuse da tempo nei più svariati settori (bancario, assicurativo, sanitario, lavorativo, commerciale, immobiliare, ecc.). In questi casi bisogna capire immediatamente di quale soluzione di firma elettronica o digitale si sta parlando.
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Copertina: Ph. Marcello Moscara